martedì 16 maggio 2017

Lo strano boom della Fiat 124 Spider in Sicilia

La spiderina si arrampica veloce lungo i tornanti di Taormina. «Quella è la nuova Fiat 124, quasi quasi la compro, costa poco». Il sogno di una mattina di inizio estate di un turista in Sicilia è una piccola decappottabile lesta e bianca. 

La rivede una seconda e una terza e una quarta volta, e si chiede come sia possibile che un’isola di un sud in ginocchio e in un Paese che non riparte pensi a dare di sé il segnale di una pur scalcinata dolce vita. Eppure la spider, erede della gloriosa 124, a suo agio nelle devastate strade siciliane, torna e ritorna tra le corsie pietosamente rattoppate della Messina-Catania, nelle buie gallerie della Messina-Palermo asfaltata con appena più decenza, tra i vicoli della vecchia Milazzo, di fronte al mare. 
Che sia boom? Senza esagerare con le parole, piccoli numeri suggeriscono un’immotivata vitalità. Interpellata, Fca comunica: «le immatricolazioni della Fiat 124 spider dal lancio ad oggi, suddivisi nelle quattro aree strategiche»: Milano - Area nord 288, Bologna – Area centro nord 258, Roma – Area centro 202, Napoli – Area sud 147 (delle quali, una buona parte, vendute in Sicilia)».
Il comunicato prosegue onesto: «la Fiat 124 spider è una vettura stagionale, che esprime migliori performance in termini di vendita in primavera ed estate».
Sarà il bel tempo o il prezzo non proibitivo ma quella «buona parte» pur piccola sembra illogica. O forse non sorvegliata, come un sogno. Così al turista di passaggio la spiderina tutto sommato low cost sembra l'ultimo favoloso capriccio di una regione in crisi, senza giovani, senza lavoro, senza più figli né nipoti, con facciate dirupate, strade disastrate, donne straniere sfruttate e malmenate nelle piantagioni, persone disabili che protestano davanti a un Palazzo, a Palermo, sempre più impotente.

La spiderina compra un po' di sole e vento in faccia, e più che Trump aspetta l'estate. Per sfortuna e fortuna, non ricorda la corsa sulla Lancia Aurelia di Gassman e Trintignant de «Il Sorpasso», non sono decisamente gli speranzosi anni 60 ma queste mature coppie sicule in decappottabile non danno neanche l’impressione che finiranno male come lo studente di legge Trintignant che si affida al cialtrone Bruno-Gassman. Questa riedizione della 124 in Sicilia non evoca neppure tutti quei film più o meno noti degli anni 70, con la prima 124 in polizieschi, thriller, pure in un Fantozzi a Courmayeur.

Sceicco fermo al semaforo fa incendiare la sua...
La spiderina in giro per la Sicilia non ricorda nulla e sembra infischiarsene un po’ di tutto. Dell’autostrada Messina-Catania ridotta in uno stato pietoso a dispetto dell'imminente arrivo di Donald Trump e degli altri leader del G7 il 26 e 27 maggio. Del festival del cinema sempre a Taormina, uno dei pochi appuntamenti glamour rimasti che non si farà o si farà in forma ridotta per il sempre ineffabile intreccio di appalti, assessorati e Tar.
La spiderina bianca fugge dalla stanca citazione del traffico, sbuca spensierata fra i vicoli ancora non assolati e sotto l'Etna ancora un po' imbiancato. Prodotta in Giappone insieme alla cugina Mazda MX-5 festeggia la primavera nel Mediterraneo. Non fa il paio con nulla che la circonda, forse solo coi vecchi turisti americani e inglesi e le famiglie francesi e i tedeschi, che si arrampicano sulla valle del Bove, e mangiano la granita al bar Vitelli orfano di Francis Ford Coppola che festeggerà il 45esimo anniversario del Padrino a New York e non qui in Sicilia dove ha girato.


Più turisti stranieri in Sicilia, anche questa un’impressione ma con una spiegazione logica «il terrorismo, li fa venire qui». La spiderina bianca invece non ne dà, sfreccia leggera e ispira quella fiducia nell'avvenire dell'isola che da Milano, numeri alla mano, vedi saldamente alle sue spalle.

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