Il Gruppo Fca chiude il terzo trimestre dell'anno in utile per 606 milioni di euro e rivede al rialzo i target per l'anno in corso proprio "a seguito della forte performance operativa dei primi nove mesi": ebit adjusted superiore a 5,8 miliardi di euro (rispetto a oltre 5,5 miliardi di euro), utile netto adjusted oltre 2,3 miliardi di euro (era oltre 2 miliardi di euro).
Confermati i ricavi netti oltre 112 miliardi di euro e l'indebitamento netto industriale inferiore a 5 miliardi di euro, nonostante nel periodo sia aumentato di un miliardo a quota 6,5 miliardi, "principalmente - spiega l'azienda - per effetto della normale stagionalità del capitale circolante". E il debito si ridurrà. Il target del gruppo Fca per l'indebitamento netto industriale 2016 "è realistico". Così ha risposto Sergio Marchionne agli analisti in conference call. Fca ha confermato per il 2016 un target dell'indebitamento netto industriale pari a meno di 5 miliardi di euro. Il target sull'indebitamento netto di Fca a fine 2016 non tiene conto di alcuna eventuale vendita di asset, ma "fondamentalmente dipende dal normale funzionamento del capitale circolante nel quarto trimestre".
Il gruppo automobilistico guidato da Sergio Marchionne ha chiuso il trimestre con un utile netto adjusted più che triplicato a 740 milioni di euro (+252%) e un utile netto pari a 606 milioni, in aumento di un miliardo di euro rispetto al rosso del terzo trimestre 2015. L'Ebit adjusted è in crescita del 29% a 1,5 miliardi di euro, con tutti i settori in miglioramento ad eccezione dell'America Latina, mentre l'Ebit è pari a 1,34 miliardi di euro rispetto ai 225 milioni di euro dello stesso periodo del 2015.
I ricavi netti sono rimasti in linea con lo stesso periodo dello scorso anno a 26,8 miliardi di euro. La liquidità disponibile èrimasta forte a 23,2 miliardi di euro, mentre gli investimenti sono pari a 2 miliardi di euro, in linea con il terzo trimestre 2015. Le consegne globali complessive sono pari a 1.123.000 unità,
sostanzialmente in linea con il terzo trimestre 2015, mentre Jeep registra un aumento del 3%. La quota di mercato è in crescita al 12,5% negli Stati Uniti e al 6,1% in Europa; confermata la leadership di mercato in Brasile con una quota del 18,6%.
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