Nella classifica dei maggiori gruppi italiani, compilata dall'ufficio studi di Mediobanca, si conferma in testa Exor-Fiat/Chrysler con 136,36 miliardi di fatturato nel 2015. Il gruppo della famiglia Agnelli - che per il 75% dipende dal settore automobilistico - precede Enel che, con 74 miliardi di ricavi, ha conquistato il secondo gradino del podio, a scapito di Eni, scivolata in terza posizione con 67,74 miliardi: il deconsolidamento di Saipem e Versalis e il calo del prezzo del petrolio hanno comportato di contabilizzare 25,5 miliardi in meno rispetto all'anno prima. Dei primi venti gruppi considerati, sette sono a proprietà pubblica, otto a controllo straniero.
CHI DÀ PIÙ LAVORO
Il maggior gruppo è sempre Exor, con 303mila dipendenti, anche se solo un quarto lavora in Italia. A seguire Poste italiane con 143.700 dipendenti e quindi Luxottica con 78.933.
PROFITTI & PERDITE
Nel biennio 2014-2015, regina di utili è l'Enel con 2,7 miliardi, davanti a Snam con 2,4 miliardi e Edizione (Benetton) con 1,7 miliardi.
La graduatoria in rosso è guidata da Eni, che ha perso 8,8 miliardi nel 2015, mentre aveva registro un utile di 1,3 miliardi l'anno prima. Nel biennio, dopo Eni, c'è Edison che ha cumulato 940 milioni di perdite e l'ex Alitalia con 866 milioni.
LE MEDIE AZIENDE PIÙ DINAMICHE
Sono quattro le piccole-medie aziende che hanno realizzato nel 2015 una crescita del fatturato pari ad almeno il 20%, con utili netti pari ad almeno il 4% del fatturato. Si tratta di A&T Europe(Piscine Castiglione e Myrtha Pools), Moleskine, Coveme e Indel B, tutte aziende che vendono in gran parte all'estero. Sono invece 19 le medio-grandi che rispettano i criteri di dinamicità. Le prime tre per crescita del fatturato sono Tozzi holding, Tesmec e Industrie De Nora.
Fonte: Il sole 24 ore
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