TERMOLI. Partite oggi le 25 nuove assunzioni che serviranno per aumentare i turni su alcune delle linee produttive allo stabilimento Fca di Termoli.
A pochi giorni dal vertice all’Unione industriali di Torino, che ha disegnato lo scenario per i prossimi mesi, quanto meno, lo slancio della Fca si conferma anche nel rituale incontro che si è svolto ieri a Termoli, tra la dirigenza di Rivolta del Re e le organizzazioni sindacali metal meccaniche firmatarie del Ccsl.
L’azienda ha comunicato al comitato esecutivo che da oggi verranno assunti 25 persone con contratto di somministrazione per 6 mesi , di cui 15 andranno a fare i corsi da conduttore e 10 manutentori. Ma non è finita qui, poiché al di là della salita annunciata dei livelli occupazionali, si tratta di dare risposte produttive in termini di maggiori volumi per soddisfare i picchi della domanda di motori provenienti dalle carrozzerie. Alla Ute 121 (basamento 16v) passeranno da 17 a 18 turni. Ute 127 e 128 a breve passerà a 15 turni,15 persone sul volontariato su questa area già li stanno facendo. Cam-carrier: tra 15 giorni passerà da 10 a 15 turni. Nella prossima riunione del comitato esecutivo si parlerà del passaggio da 18 a 20 turni su tutta lavorazione m40. Continueranno i corsi da conduttore interrotto per i lavoratori del cambio, inoltre insieme ai 10 assunti che faranno corso da manutentori si aggiungono coloro che hanno partecipato al concorso interno per manutentori. Un risultato battezzato a livello nazionale con una nota della Fim-Cisl, sul buon andamento del gruppo: Fca nei primi nove mesi continua crescita produttiva. Con i nuovi modelli e la crescita di volumi per Sevel e Pomigliano si supereranno il milione di vetture. In continuo miglioramento l’occupazione nei siti produttivi.
I dati della produzione degli stabilimenti finali di Fca al 30 settembre 2016 confermano il positivo andamento del settore e la continua crescita dei volumi e del settore automotive . E’ una crescita che vedrà gli stabilimenti italiani superare ampiamente il milione di vetture, considerando anche i veicoli commerciali di Sevel. «Il dato è particolarmente positivo – evidenzia Ferdinando Uliano – con il completamento del piano 2014-2018 e i relativi investimenti che i nostri accordi sindacali hanno determinato, stiamo riempiendo gli stabilimenti italiani di produzione destinati anche ad altri mercati. L’effetto è di riduzione della continua riduzione nell’uso di ammortizzatori sociali e una prospettiva di piena occupazione sempre più prossima. La scelta di cambiare la tipologia di auto prodotte nel nostro paese, elevandone la fascia, si è dimostrata vincente sul piano delle prospettive, dell’occupazione e della redditività. Le auto di fascia medio alta prodotte nel 2012 rappresentavano solo il 20% dei volumi, mentre nel 2015 si è raggiunto il 58%. Nel 2016 la percentuale potrà ulteriormente crescere fino a toccare il 62%».
Oltre alla Fca di Termoli, dunque, nuove magnifiche per la Sevel, che occupa centinaia di molisani. Il 2016 per sarà l’anno del record produttivo, si stima che la produzione nel 2016 si attesterà intorno 285.000 unità superando ampiamente le 260.800 del 2015, con un incremento del 10%. Un incremento del 50% rispetto al 2013. Il dato produttivo al 30 settembre è di 217.260 unità. Questo andamento ha consentito la stabilizzazione di 280 lavoratori alla fine del 2015 e l’ingresso di ulteriori 190 lavoratori nel del 2016. «Il terzo trimestre conferma l’andamento complessivo e la crescita dei volumi e ci porta definitivamente – sottolinea Ferdinando Uliano – ad archiviare il periodo nero del 2012-2013 in cui oltre il 40% dell’occupazione era inattiva e in cassa integrazione e i volumi delle auto era al disotto delle 400.000 unità di cui l’80% in fascia bassa con bassissima redditività. La situazione ora è completamente diversa, sono meno del 12% i coinvolti in Cds e Cig e dal primo gennaio 2016 sono operativi gli oltre 3.000 nuovi assunti stabilizzati entro il 2015 a tempo indeterminato. La prospettiva di saturazione occupazionale e di ulteriori possibili incrementi occupazionali è molto legata al completamento della produzione dei modelli Alfa Romeo e al suo successo sui mercati, a partire da quello americano. Al riguardo riteniamo che sia importante implementare quanto prima i restanti modelli Alfa Romeo previsti nel piano per cogliere l’obiettivo della piena occupazione entro il 2018 più volta assunta dall’Amministratore Delegato Marchionne. I questi anni abbiamo come Fim-Cisl in Fca, siamo riusciti con la nostra determinazione contrattuale e sindacale a superare una situazione pre-fallimentare, portando la produzione automotive del nostro paese ad essere il settore trascinante dell’industria e dell’economia del nostro paese, sconfiggendo l’opposizione e la diffidenza di quelle forze sindacali e politiche condizionate da logiche esclusivamente ideologiche che puntavano al tanto peggio tanto meglio.
Questo è il ruolo che un sindacato deve avere sempre di fronte alle sfide da raccogliere se vuole garantire occupazione e prospettive positive ai lavoratori e al nostro Paese».
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