LE buste paga dei dipendenti Fca sono più leggere di quelle dei loro colleghi metalmeccanici. Lo sostengono le tabelle diffuse dalla Fiom, frutto di un questionario tra i dipendenti di alcune aziende del Torinese sulle retribuzioni annue.
Il confronto è stato fatto per fasce di inquadramento: operai, tecnici, quadri. Secondo le tabelle, un operaio Fca guadagna in un anno 23.079 euro contro i 26.104 del suo collega di Leonardo, l’ex gruppo Finmeccanica. In mezzo stanno le retribuzioni delle tute blu di altre quattro aziende.
SI tratta di Lear, la multinazionale del sedile, Skf (cuscinetti a sfere), General Electric Avio e Oerlikon, l’ex gruppo Graziano che produce trasmissioni. Lear, Skf e Oerlikon sono fornitori di Fca: i loro operai guadagnano di più di quelli che realizzano l’assemblaggio finale.
Non molto diverso il paragone fatto per i tecnici. Qui le aziende prese in considerazione sono cinque: oltre a Fca, la Gm Powertrain di corso Castelfidardo, la Petronas di la Loggia, ancora Leonardo e Avio. Anche in questo caso la busta paga dei dipendenti Fca è a fondo classifica e anche in questo caso i più pagati sono i tecnici di Leonardo: 30.708 euro per i colletti bianchi che dipendono dal Lingotto contro 36.108 per i loro colleghi di Leonardo.
La differenza di 5.600 euro sale addirittura a 15.300 se si considera il confronto delle buste paga dei quadri. Qui l’azienda che paga meglio è la Gm, con una busta paga annua da 49.670 mentre Fca è ferma a 34.317. Ma peggio di Fca fa Pininfarina che paga mediamente i suoi quadri 30.397 euro all’anno.
La differenza di 5.600 euro sale addirittura a 15.300 se si considera il confronto delle buste paga dei quadri. Qui l’azienda che paga meglio è la Gm, con una busta paga annua da 49.670 mentre Fca è ferma a 34.317. Ma peggio di Fca fa Pininfarina che paga mediamente i suoi quadri 30.397 euro all’anno.
La Fiom, firmataria del contratto nazionale metalmeccanici ma non di quello specifico di Fca che da tempo è uscita da Confidustria, ne deduce che l’intesa sottoscritta con il Lingotto è peggiore di quella che regola i contratti delle altre aziende metalmeccaniche. "Non è nostra intenzione aprire una sterile polemica con le altre organizzazioni sindacali - dice Federico Bellono, segretario torinese dei metalmeccanici della Cgil - ma i risultati del questionario dimostrano che sono gli stessi lavoratori di Fca a sapere di essere meno retribuiti dei loro colleghi di altre aziende". Insieme alla raccolta dei dati delle buste paga la Fiom ha infatti distribuito un questionario ai dipendenti della Maserati di Gugliasco. Il 73 per cento degli intervistati ritiene che il suo inquadramento professionale sia poco o per nulla adeguato alla sua mansione e l’83 per cento sa di esser retribuito meno dei colleghi di altre aziende.
"Abbiamo sottolineato questi dati - dice Bellono - perché riteniamo che il prossimo anno, quando scadrà il sistema che regola le retribuzioni in Fca sarà utile portare modifiche che consentano di riportare le buste paga del gruppo allo stesso livello di quelle delle altre aziende metalmeccaniche". Secondo la Fiom "andrebbe rivisto anche il sistema dei premi. Si tratta di criteri legati all’efficenza dello stabilimento e non allo sforzo di chi lavora. Si arriva così al paradosso della Teksid dove a un notevole aumento di lavoro non corrisponde nessuna corresponsione di denaro in busta". Ieri per questo motivo la Fiom ha proclamato alla Teksid uno sciopero di due ore nello stabilimento di Carmagnola.
Non appena sono stati diffusi i dati del questionario della Fiom è partita la polemica dei sindacati firmatari degli accordi con Fca. Il segretario della Uilm, Dario Basso, ha contestato le tabelle sostendo che "le differenze sono legate principalmente ai premi di risultato. Se si fa la comparazione tra Fca e aziende che hanno pagato grandi premi di risultato, è chiaro che Fca è in fondo. Ma questo non dipende dai modelli contrattuali".
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