
E tra i Paesi esteri colpiti, ovviamente, ci sarebbe anche l'Italia. Ovvero ci sarebbe soprattutto Sergio Marchionne. Per intendersi, in questo 2016 saranno oltre 100mila le vetture con il marchio Fca che andranno dal nostro Paese verso gli Stati Uniti, un numero di vetture in grado da solo di far risalire la produzione automobilistica (che in totale prevede circa 1 milione di auto su base annua). Va da sé, la svolta protezionista sarebbe un grosso guaio per l'Italia e per Marchionne. Resta però un potente argine contro l'idea del presidente Trump, e paradossalmente è proprio la maggioranza repubblicana appena eletta al Congresso Usa: liberal per definizioni e dunque contrari ai dazi, difficilmente ingoieranno l'ipotesi trumpiana di un isolazionismo a stelle e strisce.
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